Perché stirare? Cari i miei bambini-degli-anni-ottanta-come-me. Vi sarete posti questa domanda più e più volte, e anch'io me lo chiedo da sempre. Ma perché? La vita è già complicata così. Perché ingarbugliarsela a dismisura?
Va bene, proviamo a dare una risposta a questo scomodo interrogativo.
Aprite il quaderno. Tema: Perché stirare?
Svolgimento: Perché stirare? Dal momento che l'asse da stiro è sepolto da una montagna informe di abiti mescolati tra loro in una fittissima trama, e c'è pure David Gnomo in cima con lo snowboard al posto delle babucce a punta, pronto alla discesa? Perché stirare, dal momento che il ferro da stiro cola vapore acqueo da tutti i pori e sembra Amélie nella scena in cui si scioglie nel bar? Perché stirare, quando sono le nove meno dieci e la sveglia segna le tre di notte, a causa del fatto che - ohibò - ci eravamo scordati di cambiare le pile (ma di ciò parleremo in un'altra apposita lezione)?
Sì. Sono queste le sfide che mi piacciono. Le più dure, le più impervie, le più impossibili. Allora. Motivo numero uno. Non c'è un motivo, si fa è basta: chiaro? (e questo è il vostro super Io che parla, non prestategli ascolto).
Motivo numero due (antropologico). Perché è un rituale. E noi spaesati kidults figli del boom e poi vittime innocenti dell'articolo 18, dello stage di 6 mesi + altri 6 mesi + 3 mesi di prova (in quest'ordine? Gasp!), schiavi del lavoro gratuito "per fare esperienza", e dulcis in fundo facili prede della recessione mondiale, spappolati nel cervello dagli insulsi valori di due decenni ('80 e '90) pieni di schifezze e inutili stravizi, traviati nell'anima dai valori ambivalenti e inferiorizzanti veicolati da ore e ore di TV e patatine, ricacciati dunque a forza nel "mondo delle sane abitudini di una volta" altrimenti detto downshifting per il fatto che siamo e saremo sempre più poveri dei nostri genitori, ecco, noi tapini abbiamo un gran bisogno di certezze e di rituali. "Riempi il misurino di acqua, attacca la spina, sfiata il ferro, puliscilo con il Pulifer perché è lercio, transuma gli abiti e David Gnomo dall'asse al letto, prima una manica, poi l'altra": rituali.
Motivo numero tre. Per sentirsi bene. Freschi, puliti, a posto, carichi e pronti ad affrontare una nuova splendida giornata della Merla. Dove in effetti a ben pensarci non toglierete MAI il golf. E nessuno MAI vedrà che la camicetta non è stirata. Giusto? E quindi, dico io, perché stirarla? Non basta stirare il maglione? Eh no, non basta: Motivo numero quattro (filosofico, heideggeriano). Perché è giusto prendersi Cura di sé e delle persone che ci stanno intorno. Perché è un piccolo gesto d'amore, per salutare ogni mattina il miracolo della vita che noi stessi con il nostro esserci-nel-mondo rappresentiamo a pieno titolo. E allora dai, forza! Bicipiti in azione: posate il mouse e inforcate il Rowenta! Tutti di là a stirare insieme appassionatamente!
E allora alla prossima, my dear friends!
Nessun commento:
Posta un commento