domenica 2 gennaio 2011

Letturedomenicali+tazzinadicaffè.

Una tazzina trasparente e senza manici. Dritta al punto, come questo piccolo libro. Piccolo per dimensioni, un racconto lungo, ma grande per contenuti. Straziante, anzi.

George e Lennie sono due amici e braccianti nella California degli anni trenta post Depressione. Trovano lavoro in un ranch, ma sognano (come tutti i loro colleghi) di prendersi un giorno una casa con i conigli e i cagnolini da allevare e vivere del proprio lavoro bastando finalmente a se stessi senza più sottostare a ordini e soprusi.

George è saggio e cauto, mentre Lennie ha un ritardo mentale e una forza incontenibile che lo rendono un bambino nel corpo di un gigante. Lennie ama le cose piccole e delicate, i topi, i cani, i conigli (forse perché si identifica?) ma non sa come trattare con loro e basta una stretta di mano più forte delle altre per distruggerli. Questo meccanismo spezzerà letteralmente il sogno che con il suo unico amico teneva in piedi le due vite.

E correte rapidi alle scene finali dove il disagio di Lennie si dispiega in tutto il suo tragico realismo. Uomini e topi, editore Bompiani, come spiega Caludio Gorlier nella postfazione, è un titolo tratto da una poesia dello scozzese Robert Burns e allude ai "piani architettati da uomini e topi che spesso sortiscono cattivo esito".

"Centinaia. Arrivano, si licenziano e se ne vanno, tutti fino all'ultimo hanno il pezzetto di terra nella testaccia. E mai uno di loro che ci arrivi. E' come il paradiso. Tutti quanti vogliono il pezzetto di terra. Qui io leggo molti libri. Nessuno trova il pezzetto di terra. E' solamente nella testa. Non fanno altro che parlarne, ma ce l'hanno solamente nella testa".

Commenta il nero Crooks, che vive nel ranch e osserva i braccianti, emarginato tra gli emarginati.

Questo è un libro sociale, sulla fragilità delle classi deboli, tema supremo di John Steinbeck anche nelle sue opere successive. A me lo ha consigliato la mia amica Ilaria (grazie!).

Mentre lo leggevo, mi cresceva dentro un sentimento contrastante di dolore e rabbia. Ma anche di forza per reagire. Leggere questa storia simbolica, per esorcizzare la paura, per capire come lottare per non-essere, per resistere alle difficoltà, per saperne sempre di più su come funzionano le cose, come funzionavano in un tempo e in un luogo così lontani, e come non essere topi, ma solo (donne e) uomini con tutta la dignità che meritiamo.

Buona lettura :)

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