lunedì 12 marzo 2012

La biglia nell'acquario :)



Mio cugino mi ha chiesto: cos’è? Ma io non la vedevo. Cos’è? Quella cosa. Quale? Quale? E in una frazione di secondo si è scatenato il delirio. A quanto pare è arrivata di notte. Per gli altri era il panico, io come un tonno dormivo. Anzi, non di notte nell’uso comune del termine: in quella che noi chiamiamo notte, che può succedere anche più volte nella stessa giornata. Si crea un buio, ma attraverso il quale vediamo bene lo stesso.

Al cambio dell’acqua o mentre ero distratto: è successo. Un volo, un rimbalzo, un terremoto. E continuavo a dormire come una vecchia triglia imbottita di plancton. Il salto è stato un attimo. Il peggio probabilmente il tuffo: che se sei lì sotto, rischi di prenderla in testa e anche morire in alcuni casi.

Una volta un tizio è morto per un dinosauro. Il dinosauro era tre volte tanto e la plastica la più potente immaginabile: stecchito sul colpo. Qualcuno qui prova a riprenderla, ma da giorni non ci riescono. Ho sentito dire che la lasceranno, dicono che è coreografica.

Comunque dopo l’impatto, che io ho perso, distratto come un totano bollito, non so perché: forse dormivo, ero nella fase REM, ero impegnato in chissà che cosa, a vagare su e giù nella risoluzione dell’eterno mistero: del cosa sono quelle ondate rosee immense che d’improvviso si posano sul vetro di casa. Comunque dopo: l’ho guardata, era una cosa bellissima. Quella cosa per me è diventata importante. Quando mi sento stanco, confuso e disorientato dall’andirivieni della mia vita, mi avvicino a lei. Ci giro intorno, la osservo. Il suo piccolo, colorato bagliore mi riconcilia con i sapori buoni e le sensazioni della felicità-arcobaleni-tramonti-chiari-primavera-profumo di vento.

La chiamo “lucina” ma so che non è luce: ha una sua consistenza sicura, che a toccarla potrebbe muoversi. Ma noi la preferiamo lì ferma: ci rende contenti senza fare un gesto, senza dire una parola. 

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