venerdì 23 marzo 2012

Racconti-Flash e altre novità :)


Ciaooo! Qualche piccola novità radiofonica :)

Domani dalle 18 in poi la trasmissione Una tazzina per tre avrà il suo brand new nuovo nome: Flash Papers - chiacchiere semiserie intorno a una tazzina di caffè. 

Qui c'è il palinsesto di Radio Flash 97.6 dove stiamo costruendo questo spazio appunto semiserio in cui parlare di libri, musica e altre variabili amenità. Ora siamo in 4: Umberto, Andrea 1, Andrea 2 e io. Eh, poi, avremo presto altre novità e stiamo prendendo una forma semi-vera!

La prima novità è che avremo delle allegre rubriche. 

Una di queste consisterà nella lettura di racconti-Flash: ovvero breviiiiisssssimi ma speriamo appassionanti.

Domani ne leggeremo alcuni di Kafka e Carver - maestri assoluti e mondiali del racconto.

E poi la cosa buffa è che ci infilerò non so come dentro qualche raccontino anche mio ahahahah, giuro! U.u

Dopo Kafka e Carver? 
Eh certo: se deve essere una cosa semi-seria, qualcuno dovrà pur provvedere alla parte "semi" o no? 
Detto ciò: eccone uno all'occorrenza. Riguarda un nido volante !!

A domani, se volete, ore 18, Radio Flash, 97.6.

E buon we.  


C'era quel vento disordinato che scaraventa via le insegne e tutte le altre sensazioni. Una giornata trascorsa ad aprire e chiudere finestre. Più il vento le apriva, più Paolo si doveva alzare a chiudere. Apri, chiudi. E la concentrazione soffiata via con un profumo di erba tagliata e il sugo della signora di sopra che cucinava per la cena. Niente di nuovo, per essere primavera. 

I piccoli germogli verdi avevano ricoperto già tutti i rami, che Paolo sbirciava dal balcone. Gli stessi rami che presto sarebbero scoppiati di foglie verdi e foltissime come criniere di leoni.

Quando a un certo punto, sotto le nuvole che correvano veloci, il frullare delle tende e sacchetti di plastica e lettere di carta mai spedite che volavano a metà tra il cielo e la terra, ecco che atterra un colpo sordo sul balcone. Un tonfo, di rami secchi e compatti che tutti insieme planavano in un unico suono sul piccolo pavimento. Una meteorite? No: un nido.

Un nido ha preso il volo, per empatia forse con i suoi abitanti, ed è arrivato intero sul balcone del salotto di Paolo, mentre il sole decideva il destino di tutti, per lo meno di quei tre quattro mesi successivi. Ah, ok, ha pensato Paolo.

Vento, sole, luce, foglie, fiori, e pure un nido, tutto sul mio balcone. Tutto si muove, molte cose volano e tutto cambia, in molti modi possibili.


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