A dispetto di chi dice: "non la guardo, la tengo spenta", proseguo la mia campagna in favore della televisione. Certo non quella becera dei reality estremi o delle chiappe in prima serata. Intendo quella televisione che tiene compagnia e insegna qualcosa. Benché un po' lezioso a volte, però io apprezzo molto, ad esempio, il programma di Fabio Fazio. Chi ha visto la puntata di ieri sera, capirà a cosa mi riferisco. C'era Dan Brown, un autore di cui io non avevo mai letto un romanzo, ma che in quell'intervista mi ha incuriosita come essere umano. E poi Gian Carlo Caselli che con la sua solita grande sapienza ha raccontato di un libro nuovo e importante e con commozione e lucidità ha toccato temi fondamentali per il nostro paese. Ma come si fa a demonizzare uno strumento così ricco di potenzialità? La televisione, se utilizzata con cautela e discernimento, arricchisce la vita e smuove gli intelletti. Intrattiene e svela misteri e concetti che senza di essa sarebbero preclusi alla maggioranza della gente. Quella gente che per varie ragioni ha poca forza di movimento. La tv secondo me è un mezzo che mette dubbi e spezza anche certi silenzi nelle case anziché crearli, come invece sostengono molti snobbettoni i quali, sempre secondo me, in gran segreto, non si perdono un corteggiamento di Uomini e Donne di Maria De Filippi né un televoto al cardiopalma del Grande Fratello.
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