venerdì 26 febbraio 2010

Un pomeriggio in biblioteca.

Anche a voi capita di chiedervi ogni tanto: chi sono io? Chi diavolo sono io adesso? Certe volte è difficile ricordarselo o rendersene conto. Un po' gli eventi della vita, un po' la convinzione di aver capito tutto - nel bene e nel male - possono annoverarsi tra i motivi per i quali ci si può dimenticare propriamente chi si è.

Se volete saperlo, per quanto mi riguarda, tra le altre cose, io se dovessi dire chi sono, e dovessi incominciare da qualche parte direi che principalmente e idelamente sono una ragazza dentro una biblioteca. Se mi chiedessero di decidere un luogo e uno solo dove restare in eterno, dunque, risponderei: una biblioteca. Perdere di vista la mia natura in certi momenti mi ha portata a frequentare invece poco le biblioteche. Fino quasi a dimenticarmene l'atmosfera, il richiamo, il senso. Così mi sono preparata una borsetta di sopravvivenza contenente una bottiglietta d'acqua e un quaderno e, attraversando la città a piedi, mi sono diretta verso una delle mie biblioteche torinesi preferite: la biblioteca Geisser.

Maledizione: era chiusa! Cinonostante, tenetevi forte perché qui su Tazzina-di-caffè si sta per inaugurare un nuovo allegro appuntamento più o meno fisso. Si chiamerà Un pomeriggio in biblioteca, anche se, nei miei sogni proibiti di abitudinaria, mi piacerebbe consacrare un giorno prestabilito a tale evento. Tipo: Un lunedì in biblioteca (visto che al venerdì mi sa che spesso sono chiuse dopo le 14). Ma le circostanze non sempre consentono la regolarità delle cose. Partiamo con un pomeriggio, poi si vedrà cosa succede. Intanto allora ben presto ritornerò alla Geisser. E da lì comincerà la mia personale avventura di topo di bibblioteca.


Se nel frattempo cercate qualche informazione, eccola qui

E buon week end!

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