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In copertina c'è una foglia, e un cuore trasparente. Come dire: sono proprio quelle cose fragili e semitrasparenti - cuore, foglie...- a muovere l'esistenza. E quando si inceppa un meccanismo da quelle parti...
Tuttavia, questo romanzo, che nella scrittura zampilla come un ruscello di montagna o meglio come una fontanella cittadina e parigina (l'autrice è giovane e francese), dimostra anche come i momenti più aspri possano offrire grandi occasioni di scoperte varie: primo, il fatto che in certi silenzi di certe persone si possono nascondere storie incredibili e lontane nel tempo e nello spazio, secondo come tuttosommato quasi tutti i nostri comportamenti abbiano un senso, delle conseguenze, delle spiegazioni. Sembra infatti proprio la storia di uno svelamento, di una formula matematica che poi alla fine ha una specie di soluzione. E la soluzione è: non rinunciare a vivere come si vuole, perché questa rinuncia costa cara e non sempre ce la si può permettere.
Preferisco non dire niente sulla trama, perché questo è più che altro un libro dove è bello ascoltare cosa si dicono i personaggi. Non succede molto all'apparenza. Ma, come vi dicevo all'inizio, l'apparenza inganna sempre. E infatti in questo ruscello di parole, prende forma un disegno molto vasto, un tragitto, un fiume.
Io l'amavo ha avuto grande successo in Francia, e capisco che certi successi sono proprio meritati!
Grazie Ilaria per avermi fatto conoscere questa scrittrice.
Buona domenica.
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