"Non potevo poi fare a meno di ammirare la saggezza dei padroni di casa nella distribuzione dei doni natalizi: la bambina dalla dote di trecentomila rubli aveva ricevuto una bambola di grande valore; quindi erano seguiti regali di sempre minore costo, in proporzione ai ranghi dei rispettivi genitori di tutti questi bambini fortunati. Infine, l'ultimo bambino, un maschietto di circa dieci anni, magrolino, piccolo, dai capelli rossi, dal viso coperto di efelidi, ricevette soltanto un libro di racconti sulla maestosità della natura, libro senza illustrazioni e perfino senza vignette. Il ragazzino era il figliolo di una povera vedova, istitutrice dei figli del padrone di casa, ed era un fanciullo estremamente timido e alquanto impaurito. Indossava un giacchettino di misera stoffa di fustagno. Dopo aver ricevuto il suo libro, per molto tempo aveva gironzolato intorno agli altri giocattoli; aveva una voglia matta di giocare con gli altri ragazzi, ma non osava farlo; era ovvio che egli già sentiva e capiva la sua posizione e la sua inferiorità sociale.
Mi piace molto osservare i bambini. E' veramente interessante notare in loro il primo sorgere dello spirito. Avevo notato che il ragazzino dai capelli rossi subiva la tentazione dei giocattoli costosi degli altri bambini, e soprattutto di un teatrino, nel quale voleva a ogni costo svolgere una parte anche lui e perciò aveva deciso di mostrarsi servile. Sorrideva agli altri bambini, li lusingava, diede perfino la sua mela a un ragazzo paffuto che teneva legato in un fazzoletto un mucchietto di dolciumi; il povero ragazzo s'offrì persino di portare in giro, in groppa, uno dei ragazzi, affinché non lo cacciassero via dal teatrino. Ma dopo qualche minuto un piccolo mascalzone lo picchiò malamente. Il bambino non osò neanche piangere. Qui apparve l'istitutrice, la sua mamma, e gli diede l'ordine di "non dar fastidio" agli altri bambini."
(Fedor Dostoevskij)
Mi piace molto osservare i bambini. E' veramente interessante notare in loro il primo sorgere dello spirito. Avevo notato che il ragazzino dai capelli rossi subiva la tentazione dei giocattoli costosi degli altri bambini, e soprattutto di un teatrino, nel quale voleva a ogni costo svolgere una parte anche lui e perciò aveva deciso di mostrarsi servile. Sorrideva agli altri bambini, li lusingava, diede perfino la sua mela a un ragazzo paffuto che teneva legato in un fazzoletto un mucchietto di dolciumi; il povero ragazzo s'offrì persino di portare in giro, in groppa, uno dei ragazzi, affinché non lo cacciassero via dal teatrino. Ma dopo qualche minuto un piccolo mascalzone lo picchiò malamente. Il bambino non osò neanche piangere. Qui apparve l'istitutrice, la sua mamma, e gli diede l'ordine di "non dar fastidio" agli altri bambini."
(Fedor Dostoevskij)
2 commenti:
minchia!!!!!!!!!!! troppo!!!!!!!!
eh eh che buffo commento!
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