sabato 27 marzo 2010

Il seggio.

Sono agitata come il primo giorno di scuola! Non è vero, ma quasi. Per me è tutto nuovo. Da molto tempo non mi capitavano cose in cui devo per forza conoscere persone nuove. In effetti era ora. La prima istanza è l'ansia da prestazione. Mi imbranerò, mi comporterò da bambina, sbaglierò sicuramente a contare le schede e non saprò rispondere a quel tanto di domande da far diventare il mio bruxismo notturno anche diurno. E, oddio no, se davvero davvero sotto pressione potrei anche, pur essendone ormai uscita da tempo e con estremi sforzi, ricascarci e fare-la-voce-di-Fantozzi reclinandomi tutta da un lato. Per la cronaca, è successo tutto questo, puntuale come un orologio. Ma è successo anche qualcosa di più. Qualcosa di inspiegabile e inestimabile. Qualcosa che mi ha riagganciata alla vita come le foglie che rispuntano in cima agli alberi.

Comunque: 672, hanno iniziato a scrivere i presidenti del seggio - una coppia collaudata di marito e moglie, ho già dimenticato i nomi ma sono simpatici e lui è uguale a Giovanni, di Aldo Giovanni e Giacomo. 672 è il numero di schede che noi scrutatori dobbiamo contare, siglare, timbrare e sigillare. Sono poche. Noi siamo in quattro. Faremo in fretta.

Ho sbagliato a contarne qualche mazzetta.

- 300!

Esclamo. E invece erano 150. Dannate tabelline. Poi mi sono rifatta mostrandomi la siglatrice di schede più veloce del west. La sensazione è stata quella di maneggiare carte importanti e delicate. Pesavano, come pesa il voto stesso. Mi pareva di avere una notevole responsabilità nello sfogliare quei materiali, nell'impregnarmi le dita di quell'odore forte di carta. Non entravo in una scuola elementare da vent'anni più o meno. Che piccole cose. Piccoli attaccapanni, piccoli tavolini, piccole seggiole. Muri spogli, grandi finestre, disegni colorati. Manca la carta per lavarsi le mani, i bambini di oggi, si sa, se la portano da casa. Però ogni seggio è dotato di un kit per l'igiene. La cosa mi conforta parecchio. Non dico di esserne malata, ma il lavaggio delle mani per me è vitale.
Tutto si è svolto in fretta e bene. L'agognato 672 si è raggiunto in poco tempo. Ero così concentrata che mi fumavano le orecchie. Chiusa la porta con un sigillo e lasciata la luce accesa dell'aula, ce ne siamo usciti dalla scuoletta che fuori c'era un vento azzurro fresco.

Domani mattina: appuntamento alle 7.20. Che con l'ora legale significa 6.20. Alla luce di questo dato, ogni altra considerazione mi pare superlfua. Cosa non si fa per servire la patria!

2 commenti:

Federico Tomassetti ha detto...

Mi ricorda di quando ho fatto il segretario di seggio. E' bello per una volta vedere cosa succeda dietro le quinte. Buona esperienza da scrutatrice,

Federico

noemi ha detto...

Grazie Federico, piacere di conoscerti! Sì, è vero è proprio curioso ritrovarsi dall'altra parte!!